Myanmar: colpo di Stato
Il capo del governo birmano, Aung San Suu Kyi, già Premio Nobel per la Pace nel 1991, è stata “arrestata” dai militari e tutti i poteri in capo a lei sono stati trasferiti al generale Min Aung Hlaing, capo delle forze armate. Chiuse le banche.
Come ricorderemo, prima dell’attuale Governo di Aung San Suu Kyi, il Paese era oppresso da una rigida dittatura militare. Perciò proprio la ex Premio Nobel fu costretta a lungo a vivere in uno stato di detenzione domiciliare. Successivamente riuscì a imporsi come capo del movimento di opposizione, tanto da meritare i premi Rafto e Sakharov (quest’ultimo sospeso nel 2020), prima di essere insignita del Premio Nobel per la pace nel 1991.
Nelle ultime settimane, l’esercito aveva denunciato irregolarità nelle elezioni dello scorso novembre, che avevano visto il trionfo della «Lega nazionale per la democrazia» di Aung San Suu Kyi.
Proteste si sono levate da quasi tutti i Paesi, inclusi gli USA, che continuano ad affermare il loro appoggio per le istituzioni democratiche.