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Povero (Cristo) gay

L’autobus proveniente da Roma si ferma a Bari e ne scendono -fra i passeggeri- alcuni ancora vestiti con abiti sgargianti e con la bandiera arcobaleno che hanno sfoggiato al Pride di ieri.

Alla domanda “come è andata?” molti rispondono in coro “benissimo” ma alla richiesta di un commento sull’opportunità di esibirsi vestiti da Gesù Cristo, con tanto di stimmate (colorate) sulle mani e corona di spine (finte) in testa, alcuni replicano “che c’è di male?” e altri fanno il gesto di mandarci a quel paese.

All’indomani delle manifestazioni tenutesi a Roma e Milano per supportare il DDL Zan, quel paese a cui veniamo indirizzati, però, è pur sempre questa Italia, contraddittoria e sempre pronta a tollerare (in alcuni casi, un pò meno) certe minoranze che vogliono solo una cosa: visibilità.

E poco importa se aleggiano spettri obbiettivamente e numericamente più importanti, da un punto di vista sociale, come la questione del blocco dei licenziamenti, che fa preoccupare qualche milione di lavoratori.

Quella di ieri è sembrata a molti solo l’ennesima esibizione politicizzata e non c’è dubbio che siano stati calpestati alcuni diritti a favore di altri. Per esempio, quello delle persone semplici, cristiane, e che vanno a messa ogni domenica, di non vedere ridicolizzata l’immagine di Gesù.

Su tutte, basti una sola considerazione: se è vero che in migliaia volevano far sentire la loro voce a sostegno della legge contro l’omofobia, è anche vero che -vista l’estremizzazione del ragazzo travestito da Cristo e i cori che si sono fatti via via minacciosi, forse la bandiera color arcobaleno della Pace è stata sfoderata solo ad usum delphini.

Perché la lotta alle discriminazioni, alla violenza e all’odio non si fa con le minacce e deridendo chi non la pensa come chi manifesta. Non è così?

Ma evidentemente, ciò che contava era solo mettersi in evidenza, cercare visibilità. Non si era molto convinti delle proprie idee.

E per fortuna che a certi eccessi siamo in qualche modo abituati. Per fortuna che a manifestare non scende in piazza anche il resto della popolazione, quella che non è gay, non si traveste da Gesù nemmeno a carnevale, e che anche questa volta stenderà un velo (pietoso) su quel povero Cristo gay, o se preferite, glbt.