Un “Compositore” da 80.000 copie
Immaginate che a Milano, lungo il Naviglio Grande, venga scoperto il cadavere di un maestro d’orchestra di origini francesi, nonché astro nascente del Teatro alla Scala, e che -per quanto possa apparire un suicidio- due importanti dettagli, che non collimano affatto con tale ipotesi, colleghino la vittima nientemeno che al grande Giuseppe Verdi. E’ la trama di un romanzo ? Sì. Inauguriamo infatti questa pagina dedicata alle “eccellenze” con Claudio Calabrese, barese, ingegnere, scrittore, “papà” dell’Ispettore Pantaleo, che pubblica solo su Amazon, e che ha un invidiabile record raggiunto. Vuoi dire quale, Claudio?
Ciao Roberto, innanzitutto volevo precisare che sono onorato di essere il vostro primo ospite. La cosa mi inorgoglisce, e quindi ti ringrazio di avere pensato anzitutto a me. Ciò premesso, rispondo alla tua domanda. Più che di record io parlerei di un successo insperato di pubblico. Abbiamo ormai da tempo superato la soglia delle 80.000 copie, tra le vendite in Italia e quelle all’estero, e devo dire che solo 6 anni fa non avrei mai pensato che da zero sarei riuscito a raggiungere un simile traguardo, contando soltanto, e lo sottolineo, soltanto, sul passaparola dei lettori.
Fra i libri che hai scritto, qual è stata la storia che ti è piaciuto di più raccontare, e quale quello che ha avuto maggior successo di pubblico?
Tu lo sai che stai chiedendo a un padre di dirti a quale dei suoi figli vuole più bene, vero?! Scherzi a parte, diciamo che LA LOGICA DELLA FOLLIA, il 1° giallo della serie dell’ispettore Pantaleo, e che è quello che ha poi dato via a tutto quanto mi è poi accaduto, ha un significato per me speciale. Proprio perché mi ha consentito di realizzare il mio sogno: diventare scrittore a tempo pieno. Devo però anche puntualizzare, che amo tutti quanti i miei romanzi, al di là del genere e del successo riscosso da ciascuno di essi, in egual misura. Li ho creati io e quindi tengo a ognuno di loro come fossero tutti miei figli.
Tu ti sei specializzato -per così dire- con le indagini dell’Ispettore Pantaleo, che è protagonista in ben cinque dei tuoi romanzi, più un prequel. Giusto? Com’è nato questo personaggio? Cioè: ti sei ispirato a qualcuno?
Sì, come hai ben detto tu, i gialli dell’ispettore Pantaleo sono 5, più il prequel che chiarisce come il giovane Andrea Pantaleo diventa ispettore della squadra omicidi della Polizia di Stato, in servizio presso la Questura di Bari. IL personaggio è nato da una sfida con me stesso. Nel senso che essendo da sempre un divoratore di gialli, soprattutto di Conan Doyle, autore di Sherlock Holmes, di Agatha Christie, la creatrice del grande Hercule Poirot e di Frederick Dannay e Manfred Bennington Lee, i padri del mitico Ellery Queen, volevo capire, o più che altro scoprire, se fossi in grado di scrivere anche io un romanzo giallo degno di questo nome. Perché, come i lettori del genere sanno bene, leggere un giallo è un cosa, scriverne uno di sana pianta, partendo da zero, e senza averlo mai fatto prima, è tutt’altra. Quindi per rispondere del tutto alla tua domanda, no, non mi sono ispirato a nessuno. Ho cercato di essere del tutto autonomo nel mio processo creativo. E infatti Andrea Pantaleo è un bellissimo uomo, di 1,95 mt di altezza, ex giocatore di pallanuoto, molto estroverso con i colleghi ma molto introverso nella sua vita privata, e soprattutto è uno che se c’è da usare le mani, come sanno bene i poliziotti (veri) di Bari, non si tira indietro dal farlo. E francamente, visto il panorama di ispettori, commissari e investigatori esistenti, le caratteristiche che ti ho anticipato non credo appartengano a nessuno dei personaggi protagonisti esistenti, di gialli e thriller.
Oggi siamo qui però per parlare di un altro tuo nuovo libro: IL COMPOSITORE. Una storia che – diversamente da quanto fatto finora – è ambientata a fine ottocento. Perché questa nuova collocazione temporale?
Per un’altra sfida con me stesso. Volevo alzare l’asticella, come si dice, ancora più in su, e cercare di scoprire se fossi in grado di scrivere un giallo ambientato in un secolo passato, con tutti i limiti ovviamente connessi (all’epoca la parola tecnologia significava qualcosa che oggi ci farebbe sorridere) che l’impresa avrebbe comportato, ma soprattutto per capire quanto fossi padrone di un registro narrativo e di un lessico che ormai sono desueti per molti, ma che per altri, come per il sottoscritto, possiedono ancora un fascino eccezionale e intrigante che non si può e non si deve dimenticare.
Nella stesura de “IL COMPOSITORE” hai dovuto documentarti molto per rendere il libro e la storia più realistici?
Devo essere sincero: SI!! Moltissimo. Perché, come ti anticipavo prima, all’epoca tantissime cose e oggetti che oggi utilizziamo, dandoli per scontati, non esistevano neppure. Per farti un esempio, ho dovuto verificare che fossero già state inventate le cerniere dei pantaloni. Per mia fortuna sì! Sembra una battuta, eppure è così. Le sigarette invece, altro esempio, sarebbero state inventate soltanto verso gli ultimissimi anni dell”800. Ma credimi, ho dovuto studiare e verificare talmente tanti di quei dettagli e di circostanze, che se per assurdo venissi d’improvviso catapultato in quell’epoca, senza dubbio saprei bene come cavarmela.
Claudio Calabrese, come abbiamo detto all’inizio, pubblica i suoi lavori su Amazon e – visto il successo – non ci sembra essere una cattiva scelta. Ma questo implica necessariamente una domanda birbona: cosa hanno le case editrici “normali” che non va, tanto da averti indotto a usare la vetrina di Amazon?
In realtà, le case editrici hanno, a mio modestissimo parere, due difetti che credo ne potrebbero minare seriamente le fondamenta nei prossimi anni. 1) Continuano a essere, come ormai da 40 anni a questa parte, sistemi chiusi e per nulla meritocratici, ai quali puoi accedere soltanto se sei figlio di, o sei hai santi in Paradiso. E questo, francamente, al giorno d’oggi lo trovo ormai intollerabile. 2) Sono dei carrozzoni antiquati e burocratici dove per ricevere delle informazioni sui tuoi romanzi, in qualità di autore, devi aspettare mesi. E non scherzo. Con Amazon io ho a disposizione una dashboard, cioè un vero e proprio pannello di controllo, al quale posso accedere da ogni mio dispositivo in qualunque momento, purché vi sia una connessione internet, dal quale riesco a ottenere in tempo reale una quantità di dati dei miei romanzi inimmaginabile. Uno per tutti: in qualunque istante, e dico in qualunque istante, posso sapere con soli due click quante pagine di ogni mio romanzo sono state lette, sino a quel momento, in quel determinato giorno, in ogni parte del mondo. Ti sembra sufficiente?
Ci sarà una seconda storia, cioè un “seguito” per “Il Compositore”?
Diciamo che i due protagonisti del romanzo, gli ispettori Anselmo Flavi, della Polizia di Stato di Milano, e Guillaume Lefebvre, della gendarmeria francese di Parigi, sono due personaggi che hanno ancora moltissime cose da dire 😉
Grazie a Claudio Calabrese e buona lettura a tutti con il suo nuovo romanzo IL COMPOSITORE!
Grazie mille a voi e aspettiamo il 2 luglio per sapere come andrà… Un caro saluto a tutti.