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Il biologo Marco D’Adamo nuovo direttore dell’Amp Porto Cesareo

Con la determina n. 20 del 4 marzo scorso, il segretario comunale di Porto Cesareo, Pierluigi Cannazza – che attualmente ricopre anche il ruolo di direttore pro tempore dell’Area Marina Protetta (Amp) Porto Cesareo – ha ufficializzato la nomina del nuovo direttore della riserva, dopo aver concluso la procedura di selezione pubblica.

A prendere il posto dello storico direttore Paolo D’Ambrosio, che ha guidato l’Amp per circa vent’anni, è il biologo salentino Marco D’Adamo.

Nato nel 1976 a Brindisi e residente da anni a Lecce, D’Adamo porta con sé un curriculum di alto profilo e una lunga esperienza nel settore ambientale.

È già attivo nella sua nuova posizione, dedicandosi a proseguire e rafforzare il percorso di tutela, crescita e sviluppo sostenibile di una delle aree marine protette più celebri e ricche di biodiversità in Italia.

L’Amp Porto Cesareo è infatti la seconda più estesa del Paese e una delle più significative del Mediterraneo.

Negli ultimi giorni, molti rappresentanti istituzionali del territorio hanno voluto esprimere pubblicamente i loro auguri di buon lavoro al nuovo direttore.

Tra questi, Pasquale Coppola, presidente del Consorzio di Gestione dell’Amp, insieme ai consiglieri delegati e ai sindaci delle due città consorziate: Silvia Tarantino per Porto Cesareo e Pippi Mellone per Nardò.

“Il nostro obiettivo – ha dichiarato Marco D’Adamo – è quello di continuare nel solco tracciato in questi anni dal dottor D’Ambrosio, valorizzando le politiche ambientali del Consorzio. Al tempo stesso, vogliamo affrontare le nuove sfide che questo settore complesso ci presenta, puntando sempre di più sulla sostenibilità ambientale, la tutela delle specie protette e la valorizzazione del nostro straordinario litorale, che rappresenta il vero gioiello della riserva. L’Amp Porto Cesareo deve diventare sempre più un modello di gestione ambientale e un esempio concreto di convivenza armoniosa tra uomo, natura, flora e fauna marina, in un’ottica di continuo miglioramento degli standard ecologici”.

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