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Sherlock Holmes di Puglia

In queste ultime due settimane la televisione ha presentato due nuove serie ambientate in epoca vittoriana e che richiamano atmosfere e personaggi vicini a quelli inventati da Sir Arthur Conan Doyle: Baker Street Irregulars e Miss Scarlet and The Duke, confermando un certo rinnovato interesse per il personaggio di Sherlock Holmes che tutti, in tutto il Mondo, conoscono, e che conta milioni di fans, e appassionati collezionisti.

Un personaggio, quello del detective britannico, che ha stimolato la fantasia di diversi autori che hanno ripreso le storie di Conan Doyle, e ne hanno scritte di altre, più o meno sulla falsariga del famoso scrittore britannico.

Fra questi, uno è pugliese. Roberto de Marinis, è un giornalista e -unico fra i vari “apocrifi sherlockiani” ha scritto due saghe ispirate una al cosiddetto “fondamentalismo sherlockiano” e l’altra di respiro più classico.

Ed è uscito proprio da una settimana l’ultimo romanzo di questa ultima raccolta, composta di cinque libri: Il “Ciclo di Reichenbach”.

Questa “saga” si intreccia e prende le mosse proprio dalla “timeline” Conandoyliana, e l’idea del suo scrittore è stata di voler colmare un preciso vuoto lasciato da Sir Arthur: quei tre anni -dal 1891 al 1894- in cui Sherlock Holmes venne dato per morto per scelta dell’autore.

Roberto de Marinis inizia la storia di quei tre anni chiedendosi cosa sia realmente successo a Reichenbach (la cascata da cui il detective viene fatto precipitare mentre lotta con il suo nemico Moriarty), scopre la presunta “data di morte” dell’investigatore, e sviluppa quindi la trama vera e propria del primo di questi cinque romanzi (Il segreto di Reichenbach).

Successivamente, con La Brigata dei Detectives Straordinari, il viaggio continua e ci porta in Italia, a Firenze, insieme ai cinque detectives più famosi della letteratura poliziesca europea dell’epoca vittoriana, fra cui due donne.

Quindi, è la volta di Avventura in Oriente, in cui si narra del proseguimento del viaggio di Sherlock Holmes diretto verso il Tibet, in un romanzo calato (come gli altri) nella Storia dell’epoca, e in cui viene azzardata una interessante ipotesi di complotto internazionale, che il famoso investigatore dovrà impedire.

Quarto libro della serie è Tibet. In esso si racconta dell’anno in quelle Terre trascorso da Sherlock Holmes, ma non solo. E’ un giallo, in cui egli dovrà raddrizzare un torto subito dal nipote del Dalai Lama di cui è ospite.

E, finalmente, arriviamo al romanzo appena uscito: Sciarada Incatenata, in cui la saga di Reichenbach giunge alla fine, in un intreccio di vicende che culminano in più di una sorpresa finale. Una trama che condurrà il lettore in un viaggio che non mancherà di avvincerlo. Sherlock Holmes sta tornando a casa, e l’ultima scena coincide con quella del racconto (La casa vuota) di Conan Doyle in cui il detective incontra di nuovo, per la prima volta, il dottor Watson, mentre è travestito da anziano collezionista di libri.

La cosa curiosa è che ognuno dei cinque libri racconta una storia che si “regge” bene da sola, anche senza i titoli che la precedono o che la seguono, ma tutti e cinque insieme rappresentano un vero puzzle che fornisce al lettore una visione più ampia e completa di questo personaggio, accompagnato -in ogni romanzo- da un’icona della letteratura di Conan Doyle: Irene Adler, colei che dal grande detective è definita, conandoylianamente, LA donna.

I cinque romanzi sono tutti rinvenibili sulla piattaforma di “Amazon libri”. Abbiamo chiesto a Roberto de Marinis il perché di questa scelta, e ci ha risposto che è dovuta all’eccessivo proliferare di un certo modo di fare delle case editrici comuni, che al pari di quanto accade per i dischi e gli artisti musicali, a suo parere non riconoscono una sufficiente autonomia e diritti d’autore a chi scrive.

Altra chicca- ne è stata iniziata anche la traduzione in altre lingue: i primi due sono stati già tradotti in inglese, il primo anche in spagnolo.

Un’ultima intrigante curiosità è costituita dal fatto che questo “Sciarada Incatenata” inizia presentando ai lettori una vera sciarada, la cui risoluzione fornisce ai lettori un indizio sul finale dello stesso romanzo.