Lecce

“Opera Seme Farm”: anche in Salento il progetto della Caritas grazie ai fondi 8xmille

“Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia”. Questo il claim della nuova campagna di comunicazione 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana, che mette in evidenza il significato profondo di un semplice gesto che permette ogni anno di realizzare migliaia di progetti in Italia e nei Paesi in via di sviluppo.

Anche in Salento i fondi del’8xmille si sono trasformati in aiuto ai poveri e in avviamento al lavoro, attraverso il progetto “Opera Seme Farm”. La vocazione agricola e turistica del territorio, infatti, ricco di tipicità e di storia, fa da cornice al progetto voluto e promosso dalla Caritas diocesana di Nardò-Gallipoli (LE), finalizzato alla promozione e la valorizzazione del lavoro, del territorio e della persona umana.

È una realtà che si innesta sulla già avviata e consolidata esperienza di “Opera Seme”, progetto volto alla produzione e distribuzione di prodotti alimentari partendo da ciò che il territorio offre per valorizzarlo, potenziarlo e rileggerlo.

Dal 2019 quest’iniziativa ha avviato un vero e proprio processo di rinnovamento coinvolgendo le realtà cooperativistiche sociali e alcune imprese a vocazione agricola. Nella prima fase attorno al marchio “Opera Seme”, si è costituita una filiera etica a sostegno di piccoli produttori del settore agro alimentare, già provati da diverse problematiche economiche e sociali (la piaga della Xylella fastidiosa, la crisi di mercato, il mancato sviluppo della cooperazione e il caporalato in agricoltura e turismo), che ha promosso la vendita dei prodotti, garantendo la tutela del lavoro, l’eticità della produzione, l’attuazione di meccanismi di economia circolare e di prossimità.

“Opera Seme Farm è uno spin off di Opera Seme – spiega don Giuseppe Venneri, direttore della Caritas di Nardò-Gallipoli – finalizzato alla promozione del lavoro, del rispetto dell’ambiente e del territorio, cercando di applicare una carità creativa che promuova integralmente la persona umana, creando opportunità per prevenire le povertà. Il nostro obiettivo consiste nel rivalutare l’agricoltura come strumento di sviluppo del territorio con un’attenzione ai valori anche per dimostrare che si può far economia senza caporalato nel rispetto di un lavoro etico. Abbiamo avviato un percorso nelle parrocchie della Diocesi per promuovere la sana alimentazione, il consumo critico, arrivando ad eliminare lo scarto alimentare dalle cucine delle mense. Grazie alla produzione di legumi secchi, ad esempio, abbiamo ridotto una considerevole quantità di rifiuti come le scatole di alluminio”.

Sostenuto nel primo biennio, dal 2019 al 2020 dai fondi 8xmille alla Chiesa cattolica, questo progetto di valorizzazione dei prodotti del territorio è stato arricchito ed ampliato grazie adaltri 130.000 euro per il 2022.

“L’8xmille ci ha consentito di intraprendere iniziative in grado di raccogliere – aggiunge il direttore – l’interesse e il sostegno anche di altri soggetti, con cui abbiamo attivato esperienze formative sui principi del progetto, come scuole, parrocchie, università e istituzioni. Abbiamo avviato un processo che, coinvolgendo le realtà cooperativistiche sociali, enti pubblici e privati cittadini, ha raggiunto gli ambiti della produzione, della vendita e della formazione realizzando un vero e proprio cambiamento culturale, verso la conoscenza e il rispetto del territorio. Grazie al progetto abbiamo coinvolto, inoltre, i ragazzi in laboratori sulla consapevolezza alimentare”.

Vasta la produzione sviluppata grazie alla sinergia tra diversi produttori locali: Caritas diocesana di Nardò-Gallipoli e la Cooperativa Sociale Ipso F.A.C.T.O. Una rete solidale che accanto alla commercializzazione dei prodotti, con punti vendita diretti a Nardò, Galatone, Gallipoli e attraverso il portale operaseme.it, consente l’approvvigionamento delle tre mense della diocesi dislocate sul territorio.

“Grazie ai prodotti della filiera il menù è molto vario – conclude don Venneri – privilegiando la stagionalità dei prodotti. Di solito alle mense arrivano le eccedenze alimentari. Noi abbiamo voluto operare un cambio di rotta, per interrompere quella che riteniamo un’ingiustizia sociale, e abbiamo chiesto alle aziende agricole della filiera di produrre il fabbisogno delle mense, che ogni anno, erogano 50.000 pasti e dei G.A.S (Gruppi di Acquisto Solidale). Allestiamo e confezioniamo i prodotti agricoli in un piccolo stabilimento da cui le confezioni partono per le consegne alle varie sedi. È un circolo virtuoso, di cui siamo molto orgogliosi, che crea sistema e promozione del territorio. Dopo la fase iniziale di avvio, le aziende adesso sono autonome e producono occupazione e reddito”.

“Opera Seme Farm” punta, inoltre, a promuovere la costituzione dei G.A.S. per sostenere i produttori agricoli che hanno aderito alla filiera etica e portare sulle tavole prodotti sani e genuini. È la prima esperienza in Puglia e tra le poche in Italia, di progettazione volta a sostenere il lavoro agricolo attraverso l’economia generata dalle opere segno Caritas.