CulturaTaranto

Mottola senza più una radio locale

Mottola. Un paese in cui la gente che lavora a nero è tantissima. E buona parte percepisce il RDC.

L’altro giorno sentivo una persona lamentarsi al telefono per strada del fatto che nessuno, là, vuole più lavorare, perché preferisce il RDC. Ne conosco tanti, così. Non solo a Mottola, ovviamente. Ma il caso di questo paese, in cui tutte le attività stanno pian piano chiudendo, è emblematico. Tutti, là, si preoccupano solo dei fatti propri, della tasca propria, e non c’è nessuna cultura del futuro. Le nuove generazioni se ne sono andate e continueranno ad andare via.

Ma d’altronde è logico, se ci sono genitori che pensano al calcio come futura attività dei loro figli. Quegli stessi genitori, se vai a vedere, sono poi fra quelli che si fuffano il RDC e/o lavorano a nero. Bella roba.

Sta di fatto che avere una attività a Mottola, oggi non solo è praticamente inutile, ma è anche da coraggiosi. E si sa, il coraggio non di rado conduce a morte certa. Magari da eroi.

Ma credete che oggi ci sia bisogno di eroi? No. Ci sarebbe bisogno di attività sociali, culturali, di aggregare e non disgregare.

Ma a Mottola di questo non interessa a nessuno. Politici inclusi.

Tanto, che lasciano che le attività chiudano.

Dopo 40 anni, anche la radio locale ha preferito andare via da un paese e da gente così ingrata e approfittatrice. Salvo pochissimi. Da oggi, amici miei, Radio Farfalla continua a volare, ma altrove. Mottola non la meritava.

Federica Muciaccia