L’Isola di Irene Pucci alla Casa del Mutilato di Bari
Ha inaugurato ieri la mostra personale di Irene Pucci, fotografa pugliese, classe ’75. Isola è il nome con cui i tarantini chiamano la loro città vecchia, alla quale Irene per motivi biografici è profondamente legata. Un nome non casuale se si riflette sul destino di un luogo “isolato”, se pensato in un panorama lontano dalla politica e più vicino alle geografie piscologiche dell’umano a cui fa riferimento la curatrice della mostra Isabella Battista. Investigatrice di incroci tra anime e luoghi, per i suoi scatti sceglie un bianco e nero che restituisce vita, contorni, e dignità di isolamento. Si tratta di una raccolta di dettagli semplici, architetture, scorci e reti marine, che non raccontano una storia, ma la sbirciano e immortalano con cautela e delicatezza, sviluppando rollini fatti di iodio e quotidiano.
Gli scatti di Irene sono in mostra alla Casa del Mutilato, grazie all’accoglienza della padrona di casa e al sostegno e coordinamento di FPS-Arte e Cultura, l’associazione culturale nata in piena pandemia dal cuore e dalla mente di Serena Sisto. L’associazione è autrice e promotrice di numerose iniziative dal carattere artistico, sociale e persino educativo, in costante collaborazione con entità locali e dialogo con il territorio.