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Il processo ILVA

Continua a Taranto il maxi processo «Ambiente svenduto» incentrato sull’ipotesi di disastro ambientale causato dall’Ilva durante la gestione Riva, e cioè tra il 1995 e il 2013.

Sono ben 44 le persone accusate e ci sono anche 3 società. Si tratta per lo più di ex-dirigenti, ex-proprietari e politici, tutti sotto accusa per l’ipotesi di aver consentito ad Ilva di inquinare.

La maratona della Procura di Taranto, in origine programmata in sei udienze, sta durando più del previsto e il pubblico ministero Mariano Buccoliero ha parlato -fra ieri e l’altroieri- per più di 30 ore.

Ciò che finora è emerso riguarda soprattutto i dati sulle emissioni. Arrivavano all’Arpa direttamente dall’Azienda, sulla base di autocontrolli.

Ma i dati non sarebbero gli unici a essere stati messi all’indice: anche l’Autorizzazione Integrata Ambientale del 2011, secondo l’accusa, fu scritta con l’ILVA stessa in cabina di regia, per così dire.

Il pm Buccoliero, nella sua requisitoria, ha ricordato che gli inquinanti di Ilva, diossina, Ipa, benzene, Pcb, «costituivano un serio pericolo per la popolazione e i lavoratori esposti», e ha esposto le relazioni dei periti, secondo le quali l’inquinamento di Ilva ha statisticamente causato malattie e morte.