L’Associazione Italiana di Tribologia celebra i suoi 20 anni al Politecnico di Bari: premiato il giovane ricercatore Michele Santeramo
Il Politecnico di Bari ha ospitato dal 14 al 18 aprile la V edizione della Scuola Primaverile di Tribologia, evento di spicco organizzato dall’Associazione Italiana di Tribologia (AIT) in occasione del suo ventennale dalla fondazione (2005-2025).
Un appuntamento che ha riunito nella storica sede dell’Isolato 47 accademici, ricercatori e studenti per una settimana di alta formazione scientifica, con il patrocinio del Politecnico di Bari e del Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management.
La tribologia, scienza che studia le interazioni tra superfici in movimento relativo (attrito, usura, lubrificazione), rappresenta oggi un settore strategico, con applicazioni che spaziano dalla meccanica alla bioingegneria, dall’industria dei trasporti alla medicina.
Durante l’iniziativa, che ha visto la partecipazione di relatori internazionali di altissimo profilo come Daniel Nelias (Lione), Antoine Chateauminois (Parigi), Carsten Gachot (Vienna) e Daniele Dini (Londra), è stato consegnato il primo AIT Award – Medaglia d’Oro al prof. Michel Fillon (Università di Poitiers), per l’eccezionale contributo scientifico nel campo della lubrificazione e dei cuscinetti idrodinamici.
Tra i riconoscimenti assegnati, spicca il Premio AIT per la tesi di Dottorato conferito a Michele Santeramo, giovane ricercatore del Politecnico di Bari, per un lavoro multidisciplinare di grande rilevanza scientifica e tecnologica.
La sua ricerca propone una metodologia innovativa per lo studio di cuscinetti viscoelastici, sia in condizioni secche che lubrificate, con implicazioni che vanno dalla progettazione meccanica alla bioingegneria.
Il premio, del valore di 1500 euro, rappresenta un ulteriore traguardo per Santeramo, che vanta già prestigiose collaborazioni con centri di eccellenza come l’AC2T (Austria) e la Yokohama National University (Giappone).
Premiati anche Edoardo Goti (Politecnico di Torino), per una tesi sul potenziale tribologico del grafene, e Lorenza Fabiocchi (Politecnico di Milano), vincitrice del Premio di Laurea Magistrale per uno studio sull’ottimizzazione dei rivestimenti interni delle lingottiere impiegate nella colata continua dell’acciaio.
Fondata nel 2005 a Pisa, anche con il contributo di realtà industriali come FERRARI S.p.A., l’AIT promuove da vent’anni lo sviluppo e la diffusione della cultura tribologica in Italia, favorendo la cooperazione tra accademia, ricerca e industria.
Oggi conta tra i suoi soci istituzionali enti come AIMETA, SKF, CNR-INFM, ENEL Produzione, AVIO, DUCATI, SIEMENS VDO.
La tribologia, nata con le prime civiltà per superare la resistenza dei corpi in movimento, si conferma una disciplina d’avanguardia.
Oggi più che mai è orientata a progettazioni ad alte prestazioni, rivestimenti innovativi, lubrificanti ecocompatibili e soluzioni per la sostenibilità industriale.
Conclude il prof. Giuseppe Carbone, presidente AIT e docente al Politecnico di Bari: «Il futuro della tribologia è nella sua capacità di essere trasversale e anticipare le sfide ingegneristiche della società moderna.
L’elevata partecipazione e la qualità delle ricerche premiate confermano che il nostro Paese è all’avanguardia in questo campo».