A Monopoli PhEST festival di fotografia fino al 1° novembre
Il festival internazionale di fotografia e arte PhEST ha avuto inizio a Monopoli e continuerà fino al primo novembre. Questa edizione, che coinvolge artisti di fama internazionale come Nick Brandt, Yelena Yemchuk e Davide Monteleone, tra gli altri, si svolge in diverse location della città, comprese tre residenze artistiche: Palazzo Palmieri ospiterà una vasta gamma di esposizioni, tra cui “Heavy Weight History” di Christian Jankowski e “Puglia 1960 – le prime immagini” di Lisetta Carmi, un omaggio all’artista recentemente scomparsa; Casa Santa presenterà le opere di Alexander Gronsky e Yelena Yemchuk, mentre la chiesa dei SS. Pietro e Paolo accoglie il progetto “Smash Gallery” di Erik Kessels & Thomas Mailander; Castello Carlo V esporrà “The Day May Break” di Nick Brandt e la chiesa di San Salvatore ospiterà “Cielofuturo” di Francesco Tosini. Altri allestimenti esterne sono invece distribuiti in varie parti della città, inclusi il Porto Vecchio e il lungomare di Portavecchia.
PhEST rappresenta un’importante piattaforma per esplorare le identità e le storie del Mediterraneo attraverso la fotografia e l’arte contemporanea. Il festival non solo porta alla ribalta talenti internazionali, ma coinvolge anche il pubblico in una riflessione profonda sui temi ambientali, sociali e culturali del nostro tempo.
Le residenze artistiche e le installazioni esterne aggiungono un ulteriore livello di interazione con la comunità locale, trasformando gli spazi pubblici in gallerie a cielo aperto. Questo approccio democratizza l’arte, rendendola accessibile a tutti e promuovendo un dialogo inclusivo.
Supportato dalla Regione Puglia, dal Comune di Monopoli e dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, PhEST evidenzia l’importanza di investire in eventi culturali che possano generare un impatto duraturo sul territorio. La partecipazione di numerosi partner e sponsor sottolinea il valore di una collaborazione sinergica per il successo di iniziative culturali di questa portata.
PhEST si qualifica così non solo un festival, ma un catalizzatore di cultura e innovazione che invita il pubblico a “vedere oltre il mare” e a scoprire nuove prospettive attraverso l’arte.
Federica Muciaccia