Trentatré anni dalla Strage di Capaci: la Puglia ricorda Falcone, Morvillo e gli agenti della scorta
Trentatré anni dopo quel tragico 23 maggio del 1992, la memoria della Strage di Capaci resta viva, scolpita nella coscienza civile del Paese.
In tutta la Puglia si sono svolte iniziative per ricordare il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta – Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani – uccisi in uno dei più feroci attentati di Cosa Nostra sull’autostrada A29 nei pressi di Capaci, mentre rientravano a Palermo.
A Bari, nell’aula della Corte d’Appello, si è tenuta una solenne cerimonia alla presenza degli studenti delle scuole superiori.
Un momento toccante, durante il quale è stato osservato un minuto di silenzio in onore delle vittime, seguito dalle note del “Silenzio”, eseguito da un trombettiere della Polizia di Stato.
A fare gli onori di casa, il presidente della Corte d’Appello di Bari, Franco Cassano, che ha sottolineato come la memoria di Falcone non sia solo un atto simbolico ma un impegno quotidiano:
“Ricordare Falcone significa difendere ogni giorno la giustizia, la libertà e la legalità. Non possiamo permettere che la sua eredità venga ridotta a una ricorrenza sterile. La mafia si combatte nelle aule di tribunale, ma anche nelle scuole, nelle famiglie e nei luoghi della politica”.
Durante la cerimonia, è stata premiata Antonella Bellomo, già prefetta di Bari e oggi alla guida della Fondazione Antiusura “San Nicola e Santi Medici”, proprio nel nome di Giovanni Falcone.
Bellomo ha ricevuto il riconoscimento per il suo impegno nella promozione della legalità e nella lotta all’usura, fenomeno che spesso si intreccia con le logiche mafiose.
“Falcone ha sacrificato la vita per spezzare le catene dell’omertà – ha dichiarato Bellomo –. Noi abbiamo il dovere di proseguire il suo cammino con strumenti diversi ma con la stessa determinazione.”
A Triggiano, paese natale di Rocco Di Cillo, le commemorazioni sono state particolarmente sentite.
Il piccolo centro alle porte di Bari ha voluto rendere omaggio al suo concittadino con una manifestazione pubblica in piazza, alla presenza delle istituzioni locali, delle forze dell’ordine e di numerosi cittadini.
I bambini delle scuole elementari hanno sfilato con cartelloni colorati e hanno letto lettere dedicate a Di Cillo e agli altri caduti.
Anche Andria ha fatto sentire la sua voce con la “Marcia della Legalità”, che ha attraversato le vie principali della città fino a radunarsi in piazza Catuma.
Migliaia di studenti, insegnanti e famiglie hanno partecipato a un corteo pacifico, scandendo slogan contro la mafia e inneggiando alla giustizia.
Ospite d’onore della giornata è stato il cantante napoletano Andrea Sannino, che ha voluto dedicare un momento musicale al coraggio dei servitori dello Stato caduti nella lotta alla criminalità organizzata.
“La memoria non è mai abbastanza – ha detto Sannino –. Cantare per Falcone significa credere che il suo esempio possa ancora salvare vite, accendere coscienze e generare cambiamento.”
Trentatré anni dopo, la ferita della strage è ancora viva, ma il Paese continua a reagire.
Mentre suonano le note del silenzio, in tanti rispondono con la voce della speranza, dell’impegno e della verità.
(Immagine Asia Mangialardi)